Radda in Chianti

Radda in Chianti

Radda in Chianti

Una località conosciuta per la sua atmosfera suggestiva e i suoi panorami meravigliosi

Radda in Chianti è uno spettacolare borgo medievale racchiuso da possenti mura difensive, situato sulla cima del colle che divide le valli di Arbia e Pesa.

Al suo aspetto tipicamente medievale, caratterizzato da stradine strette e dai classici edifici a torre del periodo, si aggiunge il fascino tradizionale toscano delle facciate in pietra locale.

Nella terrazza coperta dell’edificio municipale o Palazzo dei Podestà le pareti sono adornate con gli scudi dei vari Podestà, con tanto di legenda per identificare le varie figure che hanno esercitato il loro potere.

Davanti al Palazzo del Podestà, si staglia sulla piazzetta con la fontana la Propositura di San Niccolò. Un altro edificio interessante è la ghiacciaia granducale: fu costruita con lo scopo specifico di essere riempita durante l’inverno con la neve, in modo che formasse ghiaccio, conservato – poi – in un luogo fresco affinchè potesse essere utilizzato durante tutta l’estate.

Girando intorno alla cittadina e seguendo le stradine in ciottolato ed i “camminamenti medievali”, si respira un’atmosfera dal sapore particolarmente pacato ed evocativo. Radda è una località molto attiva, che offre molti eventi tra cui festival del vino, rievocazioni storiche ed attività culturali.

Perché ti consiglio di visitare Radda in Chianti

i castelli e le fortificazioni sono state trasformate in ville e in abitazioni

sono presenti molte botteghe artigianali dove acquistare souvenir originali

dalla sua posizione è possibile ammirare il panorama a 360 gradi grazie ai camminamenti medievali

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Castelnuovo Berardenga

Castelnuovo Berardenga

Castelnuovo Berardenga

Un viaggio nel tempo tra le Crete senesi e il Chianti

Castelnuovo Berardenga si trova nell’area meridionale del Chianti Classico a meno di 20 km da Siena, con i confini delimitati dai fiumi Ombrone ed Arbia.

Il suo nome Berardenga deriva dal Conte Berardo, della popolazione dei Franchi, figlio del conte francese Wuinigi di Ranieri arrivato in Italia nella seconda metà del X secolo. Wuinigi di Ranieri divenne governatore di Siena ottenendo così il possesso delle tenute e dei castelli della zona: dalle sorgenti del torrente Bozzone a quelle dell’Ambra, dal Chianti alto al fiume Biena, sino alle Taverne d’Arbia. Fu uno dei suoi figli, Berardo, a ereditare questa fortuna e da qui il nome Berardenga.

Castelnuovo fu al centro di una lunga e contesa disputa tra Firenze e Siena per la sua posizione strategica ai confini del territorio senese. Teatro di conflitti, scorribande ed atroci battaglie, la più famosa quella di Monteaperti, ricordata da Dante con le famose parole: “lo scempio che fece l’Arbia colorata di rosso”.

Con la vittoria sull’esercito fiorentino nel 1260, la Repubblica Senese ottenne l’autonomia della città e decise di rafforzare questo suo avamposto innalzando le mura della parte più alta del colle. Successivamente vennero costruite sette torri, una delle quali è l’attuale torre civica, l’unica risparmiata dall’abbattimento di mura e torri alla fine del XVIII secolo e sulla quale venne collocato un orologio. Per distinguerlo dai castelli più antichi della zona, fu chiamato “nuovo”, ecco perché il nome Castelnuovo.

É rimasto sotto il controllo della Repubblica di Siena fino al 1555, quando la città fu sconfitta dal Gran Duca della famiglia de’ Medici. Dell’originario sistema di difesa si può ancora vedere l’alta torre in Piazza Petrilli, trasformata in torre dell’orologio municipale nel 1755.

La demolizione delle mura fece posto all’elegante ed imponente Villa Chigi Saracini, con il suo giardino all’italiana e un parco ottocentesco di notevole importanza botanica. La villa fu commissionata dal Conte Guido Saracini, fondatore della famosa Accademia Musicale Chigiana a Siena.

Nel centro storico si trova l’impressionante Vicolo dell’Arco, con i suoi alti scalini di pietra e un arco decorato con bellissimi bassorilievi.

Non lontano si trovano la Chiesa di San Giusto e Clemente, costruita nel corso del XIX secolo al cui interno si può ammirare una Madonna con Bambino di un artista senese del periodo rinascimentale; e la Chiesa della Madonna del Patrocinioal cui interno è custodita una Madonna venerata in terracotta dipinta e smaltata del XIV secolo, recuperata tra le rovine del Castello dove oggi si erge il Vicolo dell’Arco.

Castelnuovo viene denominata Città Slow per l’atmosfera tranquilla e rilassante che si respira e per lo stile di vita genuinamente toscano.

E’ stata denominata anche Città del Vino, titolo che accomuna molte delle principali località del Chianti che conservano, ancora, le tecniche originali di produzione e conservazione del vino.

 

A Castelnuovo Berardenga è possibile visitare il Museo del Paesaggio ospitato in un edificio della fine dell’Ottocento, un tempo utilizzato come mattatoio pubblico. Il percorso museale si prefigge l’obiettivo di far riflettere sulle trasformazioni del mondo, sul termine mutevole di “paesaggio” e, in generale, sul delicato al rapporto tra l’uomo e l’ambiente anche attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili e multisensoriali.

L’allestimento, accessibile a diversi pubblici, propone una serie di applicativi multimediali interattivi derivati da oggetti d’uso quotidiano che illustrano e accompagnano il visitatore a scoprire da vicino gli aspetti economici e antropici del paesaggio, la storia dei paesaggi agrari e della Mezzadria, le lotte contadine, i mutamenti nelle modalità di coltivazione agricola, allevamento e alimentazione che hanno influito sulla conformazione del territorio e sugli stili di consumo.

Perché ti consiglio di visitare Castelnuovo Berardenga

accoglie una miriade di castelli e ville nascoste nei suoi angoli, costruite in epoche diverse

si tratta di un museo a cielo aperto

il panorama a tutto tondo che si può ammirare dalla Torre dell’Orologio è di una bellezza ineguagliabile

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San Gusmé

San Gusmé

San Gusmé

Il classico paesaggio del Chianti Senese tra vigneti, castelli e fattorie

San Gusmé è un piccolo paesino fortificato a pochi chilometri da Castelnuovo Berardenga. Dall’alto del suo colle domina la vallata sottostante dove all’orizzonte si riconosce facilmente Siena. Fondato nel tardo medioevo alla fine del Trecento, San Gusmè fu da sempre sotto l’influenza di Siena e di questa ne seguì le sorti con l’annessione al Granducato di Toscana.

Della struttura originale rimangono oggi parte delle possenti mura di fortificazione, anche se parzialmente inglobate negli edifici del paese, e le due porte d’ingresso. 

San Gusmè rappresenta ancor oggi un esempio di borgo fortificato, di forma grosso modo circolare, delimitato da una cinta muraria ancora in parte esistente. 

All’ingresso del paese c’è un’interessante statuetta in terracotta raffigurante un uomo intento all’espletazione dei propri bisogni quotidiani. Accanto alla statua si legge “re, imperatore, papa, filosofo, poeta, contadino e operaio: l’uomo nelle sue quotidiane funzioni. Non ridete, pensate a voi stessi”.

La leggenda legata alla statuetta sembra nasca alla fine dell’Ottocento, quando l’oste del paese, stanco di dover pulire la sporcizia dei suoi maleducati avventori, costruì uno stanzino esterno con la scritta Bagno Pubblico. Ma essendo i clienti analfabeti nessuno lo usava e il problema dello sporco e del cattivo odore rimaneva. Decise quindi di fare un statuetta che rappresentava un uomo accovacciato per fare i propri bisogni. Le persone finalmente capirono l’utilizzo dello stanzino e il luogo tornò pulito. La statuetta fu battezzata come “Luca Cava“.

Perché ti consiglio di visitare San Gusmé

è uno dei simboli del paesaggio e dell’architettura chiantigiana nel mondo

è legato ad una leggenda bizzarra e originale

dalla sua posizione privilegiata si possono ammirare dei vigneti a semicerchio

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Casole d’Elsa

Casole d’Elsa

Casole d’Elsa

Tra medie e basse colline a coltivazione di viti, olivi e cereali

Casole d’Elsa è stato un antico insediamento etrusco ed è tutt’oggi dislocato sul dorso di un colle che regala una suggestiva vista panoramica sulla campagna senese.

Nei secoli XI e XII Casole rappresentava una località di interesse strategico e perciò, per difendere il suo territorio da eventuali attacchi esterni, furono erette nuove fortificazioni, fra cui due torri rotonde oltre alla cinta muraria. Le mura di Casole d’Elsa hanno una forma ovoidale e sono composte sia dalle due torri di fine Quattrocento sopra citate che dalla Rocca, un fortilizio trecentesco, oggi sede del municipio. In questa struttura si nasconde però un’anima contemporanea costituita dalla pinacoteca Arte Viva: una magnifica raccolta di disegni e pitture dei bambini di tutta la provincia.

Tra gli edifici principali del centro storico di Casole spicca la Collegiata di Santa Maria Assunta, in stile romanico-gotico del XII secolo. Al suo interno si trovano numerose opere d’arte come quelle di Beltramo Aringhieri. Nei pressi della Collegiata si trova la Canonica che oggi rappresenta la sede del Museo Archeologico della Collegiata. Proprio qui è possibile conoscere la storia del paese e dei dintorni grazie a reperti archeologici appartenenti al periodo etrusco e opere pittoriche e scultoree della scuola senese dal Trecento al Cinquecento. Da non tralasciare è anche la Chiesa di San Niccolò al cui interno troviamo ad esempio alcuni affreschi di Vincenzo e Francesco Rustici.

Oltre agli edifici e all’arta, dobbiamo riconoscere la notevole importanza ambientale dei boschi di Casole d’Elsa: la foresta di Berignone e i boschi della Montagnola Senese.

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Volterra

Volterra

Volterra

Tra un passato etrusco e i segreti dell’alabastro

Volterra è uno dei centri più importanti della Toscana, sia per la presenza di monumenti che attestano le civiltà che si sono succedute nel corso di trenta secoli, sia per la lavorazione dell’alabastro toscano i cui manufatti costituiscono oggi uno dei più tipici e tradizionali prodotti dell’artigianato italiano.

Con il suo aspetto prevalentemente medioevale, essa conserva abbondanti reperti del periodo etrusco, come la Porta all’Arco, l’Acropoli e la cinta muraria ancora visibile in alcune zone della città. La presenza romana a Volterra è documentata dagli importanti resti del Teatro di Vallebona, da edifici termali e da una grande cisterna d’acqua. L’aspetto medioevale della città non solo è evidente nel tracciato urbano, ma emerge soprattutto nei palazzi, nelle case-torri e nelle chiese. Tra questi ne citiamo alcuni: il Palazzo dei Priori, il Palazzo Pretorio, i due gruppi di Torri dei Buomparenti e dei Bonaguidi e la Chiesa di San Francesco. Volterra, infine, possiede tre musei di notevole interesse storico-artistico: il Museo Guarnacci, la Pinacoteca e il Museo Civico, il Museo dell’Opera del Duomo.

La sua doppia cinta muraria, lunga ben 7300 metri, è stata pensata per proteggere non solo l’abitato ed il centro urbano, ma anche le fonti, i campi coltivati ed i pascoli, spesso soggetti ad incursioni da parte di popoli stranieri.

Oltre ai monumenti e alle numerose testimonianze di arte e di storia, Volterra offre la visione del dolce paesaggio collinare che la circonda, interrotto da ovest bruscamente dallo spettacolo selvaggio e impressionante delle Balze.

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Pieve di San Giovanni Battista

Pieve di San Giovanni Battista

Pieve di San Giovanni Battista Uno dei monumenti più interessanti in stile romanico del contado senese La Pieve di San Giovanni Battista, anche conosciuta come la Pieve di Ponte allo Spino, si trova a Sovicille nella piana alluvionale del Piano dello Spino, bagnata...

Sovicille

Sovicille

Sovicille Un paesaggio suggestivo e ricco di memorie storiche  In lontananza Sovicille sembra come una piccola isola immersa nel verde dei boschi e delle colline toscane. Sovicille si trova a circa 10 km da Siena e con i suoi 14.376 ettari rappresenta uno dei...

Rosia

Rosia

Rosia Tra leggenda e contemporaneità  Rosia è una frazione del comune di Sovicille e deve il suo nome all'omonimo torrente che scorre nelle vicinanze. Quando pensiamo a questo luogo non possiamo non parlare dell'Eremo di Santa Lucia e del Ponte della Pia. L'eremo...