Vertine

Vertine

Vertine

Oasi fortificata tra i monti del Chianti

Vertine è uno degli esempi meglio conservati di architettura militare del Chianti e più precisamente del comune di Gaiole.

L’eccellente condizione in cui si trova oggi, soprattutto il castello dalla forma quasi ovale, gran parte delle fortificazioni e molti degli edifici ubicati intorno ad un cerchio di viali e spazi aperti, la rendono una meta più che interessante.

Le origini del castello si pensano anteriori al Mille, ma nel XII secolo divenne feudo dei Ricasoli, e loro residenza nel periodo delle due guerre aragonesi (1452/1483), allora commissari nel Chianti per la Repubblica. Punto strategico e sede governativa della Repubblica, subì un notevole restauro nel XVI secolo.

Anche in questa oasi fortificata dagli anni Sessanta le cose sono progressivamente cambiate come nel resto della Toscana agricola. Negli anni Cinquanta, a Vertine e nelle case coloniche circostanti vivevano circa seicento persone. Si stava bene, le famiglie principali si contavano su una mano. 

Verso la fine degli anni Ottanta, (ma soprattutto dai Novanta) le persone avevano scelto di spostarsi per lavori più interessanti. Oltre a questo è cambiato anche il turismo che si è inserito nei nuovi residenti del borgo, fino a quel momento proprietari di seconde case, ma sempre culturalmente amatori e conoscitori del luogo. Vertine si è caratterizzata e si caratterizza per essere un luogo in continuo mutamento.

Perché ti consiglio di visitare Vertine

è un antico borgo fortificato perfettamente conservato

si trova lungo la Strada dei Castelli

da qui è possibile ammirare un incantevole e cangiante panorama

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Villa a Sesta

Villa a Sesta

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Gaiole in Chianti

Gaiole in Chianti

Gaiole in Chianti

Città mercato per i castelli e le località limitrofe

Gaiole in Chianti in passato era una città indaffarata con il traffico locale, ma dopo la fine dei conflitti tra Firenze e Siena, si orientò più verso l’agricoltura, rinforzando la sua posizione come città mercato

Pensando a questa realtà non può non venire in mente la potente famiglia Ricasoli che ha rappresentato una sorta di linea guida nella crescita e nell’importanza dell’area del Chianti e del suo prodotto di punta cioè il vino. E’ possibile rintracciare la loro discendenza fino alla famiglia Firidolfi, che cambiò poi nome in RicasoliLa costante rivalità tra Firenze e Siena rese i loro numerosi castelli molto vulnerabili, che negli anni sono riusciti a tramandarsi e che oggi adornano il vasto paesaggio.

Gaiole in Chianti offre una panoramica anteprima di quelle che furono le battaglie per la conquista del potere locale, che dominarono queste terre per oltre cento anni: dalla famiglia dei Medici a quella dei Ricasoli, dai Guelfi ai Ghibellini ed alle continue guerre per la supremazia territoriale tra Firenze e Siena. Furono proprio questi continui conflitti a stimolare la realizzazione dei borghi fortificati e dei castelli dalle numerose torri di avvistamento che oggi tutti noi possiamo visitare nell’area circostante, molti dei quali sono stati trasformati in splendidi alloggi per soggiorni nel Chianti.

Ma come è nata la tradizione vinicola di Gaiole che ha portato alla produzione del famoso Chianti Classico? Gaiole vanta della più grande cantina dell’area del Chianti Classico: il Castello di Brolio, ovvero quello stesso castello dove il Barone Bettino Ricasoli inventò la formula del Chianti nel 1872. Ottimi vini che variano in base alla composizione del suolo, all’intensità del sole ed alla pioggia. 

Il Chianti, ed in particolare Gaiole, ha saputo trasformare il ciclismo in un evento culturale. Si tratta dell’Eroica, ormai un appuntamento cult per la terra del Chianti. Generalmente si svolge la prima domenica di Ottobre in concomitanza con il tradizionale rito della vendemmia.

Perché ti consiglio di visitare Gaiole in Chianti

L’Eroica nasce in questo piccolo borgo

è a Gaiole che ha origine la Strada dei Castelli

si trovano molti esempi di architettura religiosa, come Pievi ed Abbazie

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Castello di Brolio

Castello di Brolio

Castello di Brolio

Tra mille colori e sfumature, morbide colline, valli vellutate e fitti boschi

Il Castello di Brolio appartiene alla famiglia Ricasoli dal 1141. Nel corso dei secoli, ha subìto distruzioni in numerose battaglie di cui porta ancora i segni.

Il castello che possiamo ammirare noi oggi è frutto della ricostruzione voluta da Bettino Ricasoli nell’Ottocento, secondo il gusto medievale dell’epoca. Sto parlando di splendidi giardini all’italiana dalle caratteristiche forme geometriche e di un ampio parco romantico che circonda il castello.

Da lì è possibile, inoltre, godere di una vista mozzafiato sui terreni della famiglia Ricasoli, famosi produttori di vino. Bettino Ricasoli, detto il Barone di Ferro per la sua fermezza e convinzione nei suoi ideali, fu il primo a mescolare tre uve diverse in quantità determinate per la produzione del Chianti Classico di denominazione di origine controllata.

Lo ricordiamo con piacere perché viaggiò molto portando nel Chianti strumenti d’avanguardia e sempre nuove conoscenze.

Secondo una leggenda locale nelle notti di luna piena nei dintorni del Castello si aggira proprio il fantasma di Bettino Ricasoli. Alcuni lo hanno visto passeggiare da solo o a cavallo seguito da cani da caccia. Inoltre, sembra che il letto del barone sia stato trovato disfatto più volte dopo la sua morte, proprio come se qualcuno ci avesse realmente dormito.

3 consigli per la tua visita al Castello di Brolio

Scegli un tour guidato se vuoi visitare anche gli interni del Castello

Prendi il bivio La Grotta e dal parcheggio degli autobus scatta la tua foto panoramica del Castello

Visita il Castello in primavera o in autunno per ammirare le diverse sfumature del foliage dei loro vigneti

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Castelnuovo Berardenga

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Pievasciata

Pievasciata

Pievasciata

Un connubio tra natura e arte

Pievasciata è un piccolo borgo che si trova nel comune di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena. Il borgo nacque con la fondazione della Pieve nel X secolo, intitolata a santa Maria ad Sciatam o Ischiatam, appellativo legato probabilmente al tipo di querce ischia, ed è una delle pievi più antiche del territorio chiantigiano.

Il nome della Pieve venne cambiato più volte nel corso degli anni, da Canonica di Cerreto de Ciampoli divenne Pieva Sciata, per poi modificarsi in Pieve Asciata ed arrivare, in un’epoca imprecisa, al nome attuale. Nel 1575 era già presente l’invocazione a San Giovanni Battista.

Vista la sua posizione di confine tra Siena e Firenze, nel 1229 Pievasciata si trovò coinvolta in una guerra tra le due Repubbliche che portò al danneggiamento della Pieve e conseguentemente alla fortificazione del complesso.

La chiesa attualmente presenta una struttura ad unica navata con un possente campanile a torre che faceva parte delle strutture fortificate del complesso. Tuttavia, sul muro esterno della fiancata sinistra sono visibili tre archi a tutto sesto, impostati su pilastri quadrangolari privi di decorazioni, e ciò dimostra che in passato la chiesa dovesse avere più navate. 

Il piccolo paesino chiantigiano e i suoi immediati dintorni ospitano, ormai da diversi anni, una serie di sculture ed installazioni d’arte contemporanea che interpretano la natura circostante.

Queste opere fanno parte di una mostra permanente all’aperto il cui fulcro principale si trova all’interno del Parco Sculture del Chianti ed è il frutto dell’iniziativa privata di due appassionati d’arte, i coniugi Giadrossi, che a partire dal 2002 hanno invitato una serie di artisti contemporanei e internazionali a visitare il bosco, che prima ospitava un allevamento di cinghiali, e a proporre un’ opera che si integrasse totalmente con ciascun elemento della selva e che esaltasse la natura circostante.

All’interno del Parco il visitatore può ammirare 26 installazioni e sculture lungo un circuito di circa 1 km che lo mette in contatto con culture e stili differenti; così come variegati sono i materiali utilizzati, che vanno dal bronzo al ferro, dal granito al marmo, dal vetro al neon. L’utilizzo di diversi materiali dà al visitatore una panoramica sulla varietà e sull’importanza dell’arte contemporanea nel mondo di oggi, mentre la natura, la luce, le stagioni offrono sempre nuove interpretazioni alle sculture, come è tipico per l’arte ambientale.

Sempre nel Parco è presente un anfiteatro che offre ai visitatori un ampio programma di concerti nel periodo estivo.

3 consigli per la tua visita a Pievasciata

Prepara uno spuntino e gustalo nel cortile esterno alla Pieve

Scarica l’app Chianti Park per unire la natura e l’arte alla tecnologia

Visita Pievasciata e il Parco Sculture in estate per assistere anche ai suoi eventi

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Pieve Romanica di San Polo in Rosso

Pieve Romanica di San Polo in Rosso

Pieve Romanica di San Polo in Rosso

Le sue forme ricordano uno strano connubio fra sacro e militaresco

Di grande interesse artistico è la pieve di San Polo in Rosso, menzionata già avanti il Mille come proprietà della famiglia Firidolfi, poi Ricasoli. Nonostante i numerosi rifacimenti due-tre e quattrocenteschi, mantiene inalterato un suo fascino.

Il borgo è stato trasformato in fortezza nel corso del XIII secolo.

La pieve fortificata si presenta in stile romanico-gotico; è costituita da una grande chiesa a tre navate, incorporata in una grossa costruzione castellana quasi quadrangolare.

All’interno della chiesa fortificata sono visibili affreschi medievali di scuola senese, un interessante crocifisso ligneo e arredi liturgici di varie epoche. Situato su di un colle, il castello di San Polo in Rosso si trova nel cuore del Chianti Classico, immerso in un paesaggio rinomato per i suoi vigneti, le foreste e la ricchezza di tesori d’arte inestimabili: imponenti castelli, monasteri e borghi fortificati.

Perché ti consiglio di visitare la Pieve Romanica di San Polo in Rosso

ancora oggi si possono ammirare le originarie mura e torri difensive

è il luogo giusto dove innalzare lo spirito

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