Rosia

Tra leggenda e contemporaneità

 

Rosia è una frazione del comune di Sovicille e deve il suo nome all’omonimo torrente che scorre nelle vicinanze. Quando pensiamo a questo luogo non possiamo non parlare dell’Eremo di Santa Lucia e del Ponte della Pia.

L’eremo di Santa Lucia è un edificio sacro che si trova nei pressi di Rosia. Le sue origini sono antecedenti al 1200 e si devono, presumibilmente, all’eremita Bonacorso che viveva in questo luogo. All’eremita, in un secondo momento, si unirono diversi seguaci che resero necessaria la costruzione di alloggi. Negli anni a seguire le diocesi di Siena e di Volterra resero ufficiale la comunità che era nata e concessero indulgenze a tutte le persone che facevano offerte alla comunità stessa. La chiesa, che fu dedicata a Santa Lucia, dovrebbe risalire al 1252 e la sua consacrazione al 1267.

Nell’eremo si sarebbe verificato anche un miracolo e cioè la trasformazione dell’acqua in vino ad opera del priore Clemente da Osimo con un semplice segno della croce. L’eremo è stato soppresso dalla diocesi di Siena, anche se ha continuato ad essere abitato da alcuni frati per molto tempo. Durante tutto il Medioevo trovavano ospitalità in questo luogo pellegrini e viandanti che si spostavano da Siena verso le Colline Metallifere e la Maremma.

L’eremo di Santa Lucia è uno dei gioielli nascosti della Toscana ed è situato poco più in là rispetto al Ponte della Pia, dedicato a Pia de’ Tolomei di cui parla Dante nella “Divina Commedia” e più precisamente nel V canto del Purgatorio.

 

Il Ponte della Pia scavalca il torrente Rosia proprio al confine tra i comuni di Sovicille e di Chiusdino. Nei mesi invernali e nei periodi più freddi la poca acqua che scorre sotto il ponte è spesso ghiacciata e crea uno scenario davvero fiabesco. Il Ponte della Pia è un ponte di origine romana ed è legato ad una leggenda o forse a qualcosa di più.

Questo è costituito da un’unica arcata a schiena d’asino e sorretto da un basamento a scarpa per far sì che le acque del torrente sottostante non indebolissero le sue fondamenta. Ancora oggi è possibile attraversarlo a piedi. La struttura attuale risale ai primi anni del XIII secolo, collega le due rive del torrente Rosia ed in passato ha svolto un ruolo importante lungo il percorso della antica Via Massetana che collegava Siena alla Maremma, ed in particolare alle Colline Metallifere e Massa Marittima, da cui deriva il nome della strada.

Da questo ponte, secondo la storia popolare, sarebbe passata la bella Pia de’ Tolomei, sposa di Nello d’Inghiramo de’ Pannocchieschi. Tale evento è anche ricordato in un celebre canto del Purgatorio della Divina Commedia. Nello fece rinchiudere Pia nel suo Castello in Maremma, costringendola a lasciare per sempre Siena: Pia percorse per l’ultima volta la strada verso il mare attraversando il Ponte che prese il suo nome.

Sulla figura di Pia, tra realtà e mito, sono stati scritti moltissimi libri, alcuni basati su fatti esclusivamente storici, altri sui molti racconti della tradizione popolare toscana. Alcune versioni sostengono che la donna non fosse in grado di dare eredi a Nello e, per questo lui l’avesse fatta uccidere da alcuni sicari. Altre ci raccontano di un tradimento da parte della donna e della gelosia del suo consorte. Altre ancora ci dicono che Nello l’avesse uccisa per poter sposare l’amante, Margherita Aldobrandeschi. Ma tutti i racconti hanno lo stesso finale: Pia de’ Tolomei fu gettata dal bastione del Castello della Pietra per mano di suo marito. Tanto che ancora oggi esiste un precipizio indicato con il nome del “salto della contessa” sul quale sorge il castello della Pietra.

Difficilmente sapremo la verità. A coronamento del mistero una leggenda vuole che sul ponte appaia il fantasma della nobildonna: alcuni giurano di aver visto nelle notti senza luna una figura immobile e tranquilla, circondata da un pallido chiarore, vestita di bianco con un velo a coprire il volto.

La vicenda umana di Pia, è molto lontana da noi temporalmente. Eppure oggi la Pia è un simbolo dei nostri tempi così tristemente ricchi di cronache che riportano storie di donne vittime di abusi, maltrattamenti e femminicidi ad opera di uomini violenti e brutali.

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