Abbazia di San Galgano

I resti di uno dei più importanti monasteri toscani

 

Il luogo include due diversi punti di attrazione: la grande Abbazia con un’enorme chiesa senza tetto e l’eremo di Monte Siepi dove, secondo la leggenda, San Galgano si ritirò come eremita.

Nel Natale del 1180 Galgano decise di cambiare vita e dare inizio ad una nuova esistenza in completo isolamento e in penitenza, ricercando senza sosta Dio e la pace che gli negava l’epoca turbolenta in cui viveva. Come forma di totale rinuncia ad ogni tipo di violenza, Galgano conficcò la sua spada in una roccia, con l’idea di utilizzarla esclusivamente come croce dinanzi e cui pregare. Questo fu un gesto simbolico di grande forza per quei tempi.

La spada di Galgano è situata al centro della Rotonda di Monte Siepi, nella cappella a poche centinaia di metri dall’Abbazia di San Galgano. A giudicare dalla parte visibile che sporge dalla roccia, sembra che sia proprio una spada autentica del XII secolo.

Galgano morì nel 1181 appoggiato alla sua croce e proprio lì realizzata in suo onore una bellissima cappella. La chiesa rispetta perfettamente i canoni delle abbazie cistercensi; tali canoni erano stabiliti dalla regola di San Bernardo e prevedevano norme precise per quanto riguarda la localizzazione, l’architettonica e lo schema distributivo degli edifici. Le abbazie dovevano sorgere lungo le vie di comunicazione più importanti (in questo caso abbiamo la via Maremmana) per rendere più agevoli le comunicazioni con la casa madre; inoltre erano dislocate vicino ai fiumi (qui si trova la Merse) per poter sfruttare la forza idraulica; e infine si trovavano sempre in luoghi boscosi o paludosi per poterli prima bonificare e poi sfruttarne il terreno per le coltivazioni.

Nel 1185 Galgano fu proclamato Santo da Papa Lucio III. Ben presto i monaci a lui devoti divennero un punto di riferimento per tutto il territorio e per la Repubblica Senese. La maestosità dell’abbazia testimonia, infatti, il grande seguito del culto di San Galgano.

Alcuni studiosi sostengono che ci siano delle analogie tra la vicenda si San Galgano e quella di Re Artù poiché entrambi i fatti si verificarono nel XII secolo e, inoltre, tra Galgano e il nome di uno dei cavalieri arturiani, Galvano, esistono delle particolari similitudini. Quello che possiamo considerare come certo è che esiste questa spada curiosamente inflitta in una roccia che ci riporta l’eco di antichi e lontani segreti della storia e dell’arte medievale del contado mai svelati.

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